Periodo Covid19 – La quarantena evidenzia i difetti delle abitazioni come la mancanza di terrazzi, camere in più e luce che saranno l’indice di nuove scelte nella domanda futura.

Il rifugio dove approdavamo dopo lunghe giornate al lavoro o a scuola , era la nostra casa, ora trasformata nelle mura di una prigione a causa dell’emergenza sanitaria per il coronavirus. La costrizione tra le mura domestiche imposta per ridurre i contagi sta stretta ai più, che in questa situazione complicata della propria casa ne ha scoperto pregi e purtroppo anche molteplici difetti. Un pensiero di pro e contro che ha messo in discussione al momento dell’acquisto o della ristrutturazione, aprendo la strada oggi a soluzioni nuove o alternative. Non è più solo il luogo dove si mangia e si dorme, ma diventa un oggetto multi funzionale in cui oggi si lavora, si studia e si passa la maggior parte del tempo libero. Per la prima volta contemporaneamente 30 milioni di famiglie si stanno rendendo conto delle vere condizioni della convivenza con la propria casa.

C’è chi la usava un tempo limitato, chi l’abbandonava nel fine settimana, ora tutti stanno facendo i conti con la propria casa in una realtà di convivenza forzata e continuativa da soli o nei casi più fortunati con gli altri membri della famiglia. Analizzando i dati ISTAT un terzo delle case Italiane non ha nè balconi nè terrazzo e il 60% un solo bagno è solo l’8% dello stato abitativo è stato costruito in questo secolo.

A livello di dimensioni poi, una casa media in città è di 68 mq mentre supera i 92 mq nel resto del Paese, lo spazio quindi a disposizione sarà quindi fra i primi elementi da valutare ma strettamente connesso allo spazio esterno di cui sente la mancanza chi oggi è rinchiuso senza nemmeno un balcone, alla luce esterna e all’insonorizzazione delle pareti.

Quando si vive una casa o un appartamento tutto il giorno per molte ore consecutive si scoprono difetti che al momento dell’acquisto non si ritenevano degni di riguardo, come ad esempio nel caso di un appartamento, il buon vicinato o esposte a vie ad alta densità di traffico così da risultare troppo rumorose o impianti che non sopportano troppe troppe ore di consumo. Inoltre oggi vista l’emergenza a cui siamo sottoposti abbiamo dovuto ingegnarci a destinare spazi allo Smart working ( lavoro da casa ) e lo studio a distanza dei nostri figli è gli spazi non sempre risultano adeguati.

Quindi la domanda che molti di noi affronterà è sempre la stessa. Quanto vale la nostra casa?

Le previsioni per fine anno propendono a un calo netto delle compravendite a seconda dello scenario più o meno grave, in quanto a pesare sono la forzata chiusura per Decreto delle Agenzie Immobiliari è di conseguenza il mancato accompagnamento alla visita da di potenziali acquirenti negli immobili come non da meno la pressione della crisi economica innescata dall’emergenza virus che di conseguenza un ridimensionamento dei prezzi che subiranno l’1,1- 3,1% nel biennio 2020- 2021

Secondo gli esperti, i più si renderanno conto dei difetti della propria abitazione e tasca permettendo, si potrebbero decidere a ricercare nuove soluzioni, certo è che il mercato si avvarrà più su case di qualità mentre gli altri se vorranno vendere, dovranno scendere a patti determinati da un forte sconto.

La previsione è quindi di un cambiamento della domanda, che non invertirà però il trend di chi ha scelto di lasciare la provincia a favore della città e molti cercheranno case in zone più esterne dalla città e di certo non centralissime, anche se l’attrazione al centro cittadino rimane sempre forte.